Autore Salvatore Sebaste

Data 2015

Materiale e tecnica Tecnica Mista

Dimensioni 90×65 cm

Stato di conservazione Ottimo

Le antiche civiltà babilonesi, originariamente, non utilizzavano il simbolo zero. Al suo posto lasciavano uno spazio vuoto. Ciò creava incertezza e confusione nel rappresentare i numeri e distinguerli: ad esempio il numero 305 era scritto 3 5, che poteva essere scambiato per 35.

I Babilonesi inventarono un simbolo per contrassegnare lo spazio tra le cifre ma, probabilmente, non avevano il concetto di zero, come un numero reale.

La scoperta di una tavoletta di pietra rivela che furono gli Indiani a introdurre per primi il numero zero, facendo diventare il sistema numerico più evoluto e i calcoli più fattibili.

La struttura s’ispira alla segreta vita della molecola “il cerchio rosso”, con l’inserimento del reperto in terracotta, d’ispirazione babilonese.

Intorno allo zero scorre la materia densa e grumosa, immagine evidenziata dalla danza della forma bianca.

Qui l’artista propone il segno allusivo e simbolico, avendo trovato la sua espressione più nuova in un gesto di brusca lacerazione della materia, che lo porta a un rito vorticoso pieno di energia che dà origine al numero 0, sacro al mondo dei numeri.