Autore Salvatore Sebaste
Data 2014
Materiale e tecnica Tecnica Mista
Dimensioni 87×84 cm
Stato di conservazione Ottimo
Intorno al 530 a.C., il matematico greco Pitagora, vissuto nel tempo di Buddha e Confucio, si trasferì a Crotone e poi a Metaponto per insegnare la matematica, la musica, il vegetarianismo e la reincarnazione. La perdita di documenti avvenuta a quel tempo avvolge la figura di Pitagora tra storia e leggenda, ma è a lui solito attribuire la scoperta di relazioni matematiche e armonie musicali.
Il noto teorema di Pitagora afferma: in ogni triangolo rettangolo il quadrato costruito sull’ipotenusa è equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui cateti.
L’artista evidenzia, in primo piano con l’impiego di pochi colori brillanti, il teorema di Pitagora, convinto che le forme geometriche sono misura costante di chiarezza e di essenzialità, poiché sono tutte nella natura, governata da rigorose leggi matematiche.
In secondo piano, sotto, una morbida e bianca forma primordiale, è l’immagine della vita nell’universo afflitto anche da mille angosce e lacerato da tanta inquietudine.
Emerge, più sotto, un frammento di terracotta che dà equilibrio e vibrazioni poetiche all’opera, che si sviluppa in campiture di colori elaborati anche con punte di rosso, giallo, blu e bianco.
La struttura è percorsa da una carica energetica e sognante, impressa dall’artista che non tralascia mai la sua continua ricerca di perfezione formale, che ora sta trovando nei numeri.