Autore Salvatore Sebaste

Data 2014

Materiale e tecnica Tecnica Mista

Dimensioni 88×75 cm

Stato di conservazione Ottimo

La notazione “e” ha fatto la sua prima apparizione in una lettera di Eulero, che egli scrisse a Goldbach nel 1731.

Probabilmente indica l’iniziale del suo nome“e”; approssimativamente vale 2,71828 e può essere calcolata in molti modi. Ad esempio e è il limite di (1 + / n) elevato alla n quando n tende all’infinito. La costante e appare nella formula  ritenuta dal nobel Richard Feynman “la più bella formula di tutta la matematica”.

Il pittore Sebaste si è aperto a nuove suggestioni della realtà circostante. Ha scoperto un improvviso amore per la scienza e la matematica, perché trova in esse espressioni d’arte, d’eleganza e d’armonia, forze rigorose e inequivocabili che obbediscono a precise leggi. Cerca, quindi, di tracciare segni connessi con il linguaggio dello spazio e dell’universo. Propone, in questa opera, un arco metallico, estrapolato dall’equazione della catenaria: una particolare curva piana iperbolica, il cui andamento è quello caratteristico di una fune omogenea e flessibile, con i due estremi vincolati, che si lascia pendere soggetta soltanto al proprio peso. Impreziosiscono l’opera le ormai note e ricercate sculturine di terracotta e le forme razionali ed estetiche che vibrano sul fondo polimaterico raffinato e armonioso di linee e di colori.